Anime giapponesi anni ’80 su PRIME VIDEO

Il modo di usufruire degli anime giapponesi è cambiato da anni, le generazioni precedenti, come la mia, li guardavano tranquillamente su Italia1 o per quanto riguarda le reti locali su Telenorba, Odeon e altri canali, prima di cena durante l’inverno e anche alla mattina in estate. Anime è il termine con il quale si chiamano i cartoni animati giapponesi e questi erano indirizzati ad adolescenti ed adulti. Negli anni ’80, in Italia, tali cartoni animati venivano indirizzati anche ai bambini e alcune scene ritenute violente o contenenti nudi, vennero censurate.

A me comunque è andata bene essere cresciuto con questi cartoni animati, perché ritengo che abbiano forgiato la mia fantasia, il mio modo di disegnare ed animare e non posso dire lo stesso dei cartoni animati americani. Sta di fatto che con il loro arrivo sulla piazza, i cartoni animati americani ed europei hanno perso molto terreno.

“La Goldrake generation”

Oggi la stragrande maggioranza degli anime si trova su piattaforme web come Prime video e in questo caso ad un costo molto contenuto rispetto ai competitor. Questa tendenza di Prime video degli ultimi tempi fa pensare che stia cercando di radunare la generazione anni ’80 continuando ad aggiungere in piattaforma sempre più anime di quegli anni.

Su Prime video molte volte, i contenuti non ancora commercializzati in Italia attraverso le reti nazionali tradizionali, sono già disponibili in lingua originale. Infatti possiamo notare l’appena pubblicata serie 6 di Lupin III per il 50° anniversario dalla prima pubblicazione animata che risale al 24 ottobre del 1971.

Prime Video è cresciuta vertiginosamente negli ultimi anni per quanto riguarda contenuti in generale e i cartoni animati giapponesi e di quest’ultimi possiamo trovare titoli come Lamù, Lupin III, Daitan 3, Judo boy, Mazinger, Occhi di gatto, Ken il guerriero, Polimar, Gigi la trottola, Daltanius, Holly e Banji (Capitan Tsubasa), Conan, Kiashan, Yattaman, Tekkaman, Astrorobot, Lady Oscar, Georgie, City Hunter ed altri, senza citare quelli oltre gli anni ’80.

Dal “Giappone con furore”

Ma cos’è che ha reso così affascinanti i cartoni animati di quegli anni? Tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’90 giunsero i primi anime, questi segnarono un punto di scissione con l’immaginario eroico degli anni precedenti, inserendo nuovi eroi e super robot, nuove tematiche di vario genere, nuovi mondi fantastici e nuovi codici comportamentali. Un cambiamento epocale anche per i media che videro le masse di bambini, adolescenti e giovani appassionarsi sempre di più a questo tipo di animazione, definita a basso costo, ma che ben presto diventò un’industria nazionale. 

Per me che appartengo alla generazione degli anni ’80 rivedere, senza alcun sforzo nella ricerca, gli anime più di successo i quegli anni è come tornare indietro nel tempo con un click!

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