I 12 principi dell’animazione classica

Un buon animatore tradizionale o digitale ma anche un buon motion designer, oltre ad imparare i comandi del programma per animare, dovrebbe sapere cosa sono i 12 principi dell’animazione classica. Conoscere quello che due dei più importanti animatori Disney degli anni ’30,  Frank Thomas e Ollie Johnston, raccolsero in un libro pubblicato nel 1986, dal titolo “The Illusion of Life”, è vitale sul lungo termine per il lavoro in questo settore. A questo link ci sono dei libri che sono diventati dei must per chi si avvicina al fantastico mondo dell’animazione.

Se ti può interessare imparare invece con delle lezioni in diretta streaming ed essere seguito nelle varie esercitazioni clicca su questo link per info.

I 12 principi dell’animazione  sono strettamente collegati tra loro e sono:

1 Squash & stretch (compressione e dilatazione, aiuta a dare morbidezza ai corpi)  

2 Anticipazione (anticipa il movimento che verrà effettuato)

3 Staging (messa in scena attraente)

4 Azione diretta e azione da posa a posa (due modi diversi di animare, il primo basato sulla creazione di frame uno dopo l’altro, il secondo crea prima fotogrammi chiave e poi gli intercalari)

5 Susseguenza ed arrivo oltre il punto di stop (evita rigidità dei corpi quando si fermano)

6 Rallentamento in entrata ed uscita (per rendere più naturali i movimenti di personaggi) 

7 Archi (per rendere più armoniosi i movimenti si deve seguire un arco) 

8 Azione secondaria (per supportare e rafforzare l’azione principale) 

9 Temporizzazione (dare i tempi e velocità in rapporto al numero di fotogrammi dell’azione)

10 Esagerazione (per avere una comunicazione più incisiva si esagera l’espressione del personaggio) 

11 Disegno solido (per dare peso e tridimensionalità ai corpi)  

12 Appeal (attrattiva dei disegni)

La loro applicazione fa si che lo stile dell’animazione sia simile a quello della Disney, ma ognuno può personalizzare il proprio stile prendendo quello che ritiene opportuno da questi principi.  Da non dimenticare che queste linee guida sono state il frutto di anni di ricerca e sperimentazione con lo scopo finale di rendere, plausibili e accattivanti le animazioni.

Per diventare un buon animatore In generale, prima di tutto bisogna diventare un ottimo osservatore e cercare di  filmare con la mente tutto ciò che si muove intorno a noi per poi scomporlo in fotogrammi all’occorrenza, poi tantissima pratica. 

Nel video di seguito sono descritti molto bene e per chi non parla inglese, può attivare la traduzione automatica di youtube.

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