Di libri sull’animazione tradizionale e digitale sia 2D che 3D ce ne sono tanti, alcuni rappresentano dei “must” per gli addetti ai lavori come i libri elencati in questa pagina di questo blog ma sono anche riportati alla fine di questo articolo. Studiare l’animazione è molto affascinane e riuscire a creare movimenti fluidi e realistici, tenendo sempre presente il fatto che stiamo parlando di cartoni animati o di stop motion o di 3D, risulta sempre un compito arduo. Il lavoro che svolgevano gli artisti del passato con tecniche tradizionali era davvero molto lungo, faticoso e di conseguenza molto costoso, poi da quando il digitale ha preso piega, è nata la cosi detta “flash animation” (che prende il nome dal software dell’Adobe), e la situazione è un po’ cambiata.
Il termine di “flash animation” si riferisce al tipo di animazione 2D vettoriale molto più “sempliciotto” sia nel tratto che nelle animazioni e rappresenta tutt’oggi un modo più economico per produrre video animati. Le tecniche tradizionali vanno sempre imparate perchè per diventare animatore non basta seguire un corso sull’utilizzo di un software e questo vale sia per il 2D che per il 3D. Oggi le grandi produzioni di film d’animazione animano con il digitale (e non sempre) ma mantengono il “tocco” dell’animazione classica e non è un caso che il costo di quei film sia elevato. Mantenere il “tocco” non significa solo avere nello staff bravi disegnatori e addetti alla composizione video ed effetti speciali, ma significa anche avere cura dei dettagli e disegnare molti fotogrammi affinché le animazioni risultino scorrevoli e gradevoli.
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